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Achillea Millefoglie, proprietà

Achillea Millefoglie.



La tradizione (trasmessaci da Plinio) vuole che Achille curò alcune ferite dei suoi compagni d’arme, nell’assedio di Troia, con tale pianta; da qui il nome del genere. Sembra che sia stato Chirone (suo maestro) ad informarlo delle capacità cicatrizzanti della pianta. Il nome definitivo della pianta fu comunque assegnato da Linneo. Il nome della specie (millefoglie) deriva per le sue foglie profondamente frastagliate.
Nome scientifico Achillea millefolium L., è una pianta della famiglia delle Asteraceae di tipo erbaceo, perenne ed aromatica con rizoma ramificato e strisciante e fusto dritto alla cui sommità dei corimbi portano diversi capolini di fiori profumati bianchi o rosati. L’aspetto è densamente cespitoso dato soprattutto dalle foglie tipiche di questa specie.

E’ una tra le nostre piante più comuni. Le sue false ombrelle bianche, talora rosse, fioriscono da maggio alla fine dell’autunno lungo le strade, le ferrovie, nei terreni incolti ed in quelli coltivati.

Questa composita si distingue subito dalle Ombrellifere, con le quali i non botanici potrebbero confonderla, esaminando i suoi piccoli “fiori”, che in realtà sono dei capolini, e dal fatto che i loro comuni peduncoli non partono da uno stesso punto sul fusto principale. Questi caratteri, unitamente a quelli delle foglie, strette, a margini quasi paralleli, con le foglioline disposte su due ranghi e molto finemente frastagliate, la rendono facilmente riconoscibile.

Cos'è la Fitoterapia

La parola Fitoterapia [dal greco phyton (pianta) e therapeia (cura)] rappresenta in assoluto la prima forma di medicina utilizzata dall'uomo.

L’uso terapeutico delle piante medicinali è conosciuto e citato sin nei geroglifici dell’antico Egitto, nei testi di cultura orientale risalenti ad oltre 5000 anni fa, passando poi per i Greci e i Romani con una crescente importanza nel secolo scorso fino ad arrivare ai giorni nostri.

Con il termine Fitoterapia perciò si intende la cura e la prevenzione della malattia mediante la somministrazione di farmaci a base naturale.
I farmaci fitoterapici contengono principi attivi derivati esclusivamente dalle piante o da associazione di piante.
La moderna fitoterapia si basa sul concetto della " attività terapeutica globale della pianta" secondo cui nessun costituente della pianta può considerarsi "attivo" o "inerte". La pianta medicinale è considerata un organismo unitario nel quale ogni costituente ha un propria ragione d'essere nell'economia fisiologica della pianta stessa, ed esercita una determinata funzione.
Di conseguenza tutti i costituenti della pianta, sia quelli con attività farmacologica che quelli privi di attività farmacologica  ma che possono modificare l'assorbimento dei primi, concorrono a determinare l'attività terapeutica globale della pianta medicinale.

Fibromialgia - la malattia "silenziosa"


Il termine fibromialgia (FM) deriva da "fibro" che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e "mialgia" che significa dolore muscolare. La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare: tutti i muscoli (dal cuoio capelluto alla pianta dei piedi) sono in costante tensione.
Questo comporta numerosi disturbi:



  1. innanzi tutto i muscoli tesi sono causa di dolore che in alcuni casi è localizzato (le sedi più frequenti sono il collo, le spalle, la schiena, le gambe), ma talora è diffuso dappertutto
  2. i muscoli tesi provocano rigidità e possono limitare i movimenti o dare una sensazione di gonfiore a livello delle articolazioni 
  3. i muscoli tesi è come se lavorassero costantemente per cui sono sempre stanchi e si esauriscono con grande facilità: questo significa che chi è affetto da FM si sente sempre stanco e si affatica anche per minimi sforzi
  4. i muscoli tesi non permettono di riposare in modo adeguato: chi è affetto da FM ha un sonno molto leggero, si sveglia più volte durante la notte e alla mattina, anche se gli sembra di avere dormito, si sente più stanco di quando si è coricato (si parla di "sonno non ristoratore").

La "magia" del bagno derivativo

Gesti semplici e poco impegnativi, da ripetere ogni giorno, promettono benessere e salute a tutte le età e senza contronidicazioni.

I Bagni Derivativi

Che cosa è il Bagno Derivativo? E’ una pratica semplice, naturale e gratuita che, oltre a consentire un miglior funzionamento dell’organismo, permette di espellere scorie ed eccedenze responsabili di una lunga serie di malesseri.Un po’ di acqua fresca ed un guanto da bagno: ecco cosa serve per effettuare un bagno depurativo. Come indica il nome stesso è una pratica che fa “derivare”, viaggiare le sostanze, le materie, le molecole di troppo che abbiamo all’interno del nostro corpo, quelle che non ci sono utili, anzi che ci sono dannose.Il bagno derivativo sembra far ritornare lentamente queste eccedenze là dove erano all’inizio, nell’intestino, al fine di evacuarle.E’ quasi scioccante per la semplicita di queste “istruzioni”. “Se fosse vero si saprebbe” è di sicuro il vostro primo pensiero. In effetti “lo si sa”. Ma non tutti lo sanno: è una competenza nascosta, come la capacità di togliere le verruche con la vera. Si tratta di una  pratica che risale alle origine della vita umana, fa parte delle nostre origini “animali” di quando la natura metteva a disposizione di ciascuno un mezzo semplice per cavarsela.La pratica del bagno derivativo consiste nel rinfrescare con acqua fresca la parte più bassa delle due pieghe inguinali su ciascun lato, tanto nell’uomo che nella donna.A tale scopo si usa un pezzo di stoffa di fibra naturale e assorbente (un guanto da bagno, un piccolo asciugamano di spugna o una spugna naturale) e lo si fa scorrere delicatamente dopo averlo immerso in acqua fresca, con un movimento dall’alto al basso fino all’ano, ripartendo dall’alto dopo aver di nuovo immerso la stoffa. Tutto il resto del corpo deve essere coperto e rimanere ben caldo, soprattutto i piedi. Il rinfrescamento deve durare almeno dieci minuti consecutivi e può protarsi (nel tempo) fino ad un’ora.Secondo Louis Kuhne la pratica funziona all’incirca con tutti. Le eccezioni sono le persone che nn hanno più energia vitale (che si trovano nella fase finale di una malattia grave o che hanno subito numerosi interventi chirurgici ed impianti di protesi); al di fuori di questi casi estremi, è molto raro che il bagno derivativo non sia salutare.Comunque è sempre l’organismo che decide gli effetti del bagno derivativo. Bisogna saper distinguere fra quello che si desidera ottenere come effetti del bagno derivativo e ciò che chiameremo le urgenze del corpo. Per tale ragione, osserviamo innanzitutto i primi indizi che ci dimostrano che la pratica funziona verificando i risultati su qualità del sonno, affaticamento, nervosismo, appetito, digestione, mal di testa, eruzioni cutanee, dolori, etc.
Migliorerà anche il girovita ma probabilmente non sarà l’urgenza primaria del vostro organismo.


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